Negli anni Duemila, Maciachini è uno dei grandi fulcri della riconversione post-industriale di Milano. In meno di un decennio, sul sito da tempo dismesso dell’ex-stabilimento Carlo Erba sorge il moderno complesso poli-funzionale di Machiachini Center, che cambia radicalmente il volto e il funzionamento del quartiere compreso tra le radiali di via Imbonati e via Crespi.
Il progetto per l’area è basato su uno stretto dialogo e collaborazione tra pubblico e privato, che ne ha permesso la realizzazione in tempi estremamente brevi e con una selezione di progettisti di altissima qualità. Nelle parole di Simona Galateo “il progetto di Maciachini rappresenta un’eccellenza nell’ambito dei programmi di recupero delle aree dismesse della città”. “Fin dai suoi esordi è oggetto di continue riflessioni, cambiamenti e aggiustamenti per un processo in divenire, sviluppato grazie al dialogo attivo tra tutti gli attori in gioco: i committenti privati, i progettisti e la Pubblica Amministrazione”.
Il masterplan è sviluppato in più fasi. Una prima versione mantiene le sagome degli edifici storici dello stabilimento Carlo Erba e viene costruita solo parzialmente, su progetto di Kconsult. Luca Molinari svolge un’attività di consulenza per il promotore Europa Risorse per orientare gli sviluppi successivi del progetto. La seconda versione del masterplan affronta tematiche più urbane, di confronto e scambio con il quartiere e la città, con l’idea di base di poter avere uno spazio centrale più pubblico e attrezzato a verde, con una maggiore permeabilità dell’area dall’esterno, anche attraverso la realizzazione di una strada carrabile di collegamento tra via Imbonati e via Crespi. Si definiscono le forme e gli spazi dell’edificio di Scandurrastudio, in fase quasi definitiva. La terza versione è la base sulla quale è stipulata la Convenzione con il Comune. I principi progettuali rimangono invariati e si definiscono le forme della palestra Virgin Active e la nuova sede di Europa Risorse di Studio Italo Rota & Partners. La quarta versione propone una variante nelle forme del progetto del Food Park di Paolo Pasquini. La quinta e ultima versione comprende le forme definitive del Food Park e dei tre edifici di Sauerbruch Hutton, ed è quella sulla cui base si sono realizzati tutti i progetti degli edifici dell’area Maciachini